Finalmente è giunta l’estate e porta con sé molti piatti tipici. I ricci di mare (phylum Echinodermata) sono un piatto prelibato e assai apprezzato nella stagione calda. Ma quante volte abbiamo sentito che “si mangia solo il riccio femmina”? Eppure i ricci di mare non presentano dimorfismo sessuale: in realtà il “riccio maschio” e il “riccio femmina” sono specie diverse ascrivibili a diverse famiglie. Il primo, comunemente chiamato riccio nero, è Arbacia lixula (Linnaeus, 1758) appartenente alla famiglia Arbaciidae, mentre il secondo, il riccio viola, è Paracentrotus lividus (Lamarck, 1816) della famiglia Parechinidae. Dunque, la convinzione che la scelta gastronomica si basi sul sesso è errata. La preferenza per P. lividus è dettata dalla presenza, in questa specie, di gonadi più cospicue. I ricci regolari presentano cinque gonadi ciascuna delle quali è posizionata lungo il lato interno dei raggi interambulacrali, in P. lividus le gonadi, che si presentano di colore arancione, sono molto più ingrossate rispetto a quelle dell’erroneamente definito “riccio maschio”. A complicare le cose in lingua napoletana la specie commestibile Paracentrotus lividus è chiamata ancina mascula, mentre Arbacia lixula è l’ancina femmena.
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